Spagna - Marocco I
In aereo, con una spesa relativamente modesta si può arrivare da un capo all'altro del mondo in un attimo ... ti addormenti a Malpensa e ti risvegli a Shangai, sulle Ande o in Marocco.
Quanto ciò possa ampliare i nostri orizzonti e consentirci di fare vacanze esotiche anche con poco tempo a disposizione è evidente.
Così, però, si viene catapultati in un mondo completamente diverso, perdendo la percezione del lento cambiamento e delle reciproche influenze tra una cultura e l’altra; spesso si perde anche il senso del viaggio nel suo significato storico.
Quest’anno ho quindi preferito fare un'esperienza diversa rispetto al solito: andare in Marocco via terra, tappa per tappa, tentando di assaporare ogni piccolo cambiamento ed ogni piccola sfumatura nel passaggio tra i paesi e le culture che si incontrano lungo la strada.
Tra l'Italia ed il Marocco ciò è particolarmente evidente, basta pensare allo stile arabo-anadaluso o alla Mezquita di Cordoba (una moschea costruita su una chiesa e poi ritrasformata in chiesa) che si incontrano anche prima di sbarcare in nord Africa, ma anche alle differenze all’interno della stessa Spagna (Barcellona e la Catalogna, Valencia, l’Andalusia).
Nell’organizzazione (per la verità last minute) del viaggio l'unico dubbio era tra un viaggio solitario ed uno di gruppo.
Per esperienza, i viaggi organizzati mi hanno sempre lasciato insoddisfatto.
D'altra parte, per come lo vedo io il fascino di un viaggio in moto in Marocco è soprattutto nelle piste sui monti dell’Atlante e nel Sahara; farle da solo sarebbe stato troppo imprudente, sia per eventuali problemi meccanici, sia per eventuali ostacoli di guida (basta rimanere insabbiati un paio di volte e alla terza il GS 1200 non lo tiri più su da solo), sia per problemi di orientamento sulle piste non censite dal GPS.
Alla fine, vista anche la decisione last minute, ho scelto una via di mezzo … viaggio solitario fino all'arrivo in Marocco, poi in gruppo sulle piste ed ancora solitario per il ritorno.
Questi sono i miei
APPUNTI DI VIAGGIO
27 luglio 2013
Como – Narbonne, km 750
Partenza alle 7, arrivo alle 19.30
Partenza presto verso Barcellona, via Monginevro e Sisteron, per evitare il traffico del maxi esodo e il caldo.
Nessun problema in effetti per il traffico.
Quanto al caldo, invece, dopo Sisteron c’erano 42° !!!
In moto non mi era mai capitato, è come avere un phoen puntato dritto in faccia; con la visiera aperta non si poteva stare, salvo rallentare agli 80 km/h, chiudendola avevo una sensazione quasi di fresco, il che è tutto dire.
Arrivo ad Aix en Provence in anticipo rispetto alle previsioni.
Ne approfitto per uscire dall’autostrada e fare un giro in Camargue (deludente, ma essendo un giro improvvisato è probabile che non abbia azzeccato le strade giuste); poi proseguo lungo il mare per Sete e, quando cala il sole, mi fermo a Narbonne, a solo un paio d’ore da Barcellona.
28 luglio
Narbonne – Barcellona, km 250
Partenza alle 8.30, arrivo alle 12.00
Parto presto per arrivare verso mezzogiorno da Laia, l'amica conosciuta in Mozambico che ci ospita a Barcellona, ed andare assieme a prendere Pardis in aeroporto.
Visto che anche oggi sono in anticipo, ignoro il GPS ed entro in città passando dalla Barceloneta e le Ramblas.
Scelta azzeccata … la Barceloneta mi ricorda subito l’atmosfera da località di mare ed insieme di metropoli che è quello che mi è sempre piaciuto di più di Barcellona; lungo il mare la domenica mattina c’è
anche un bel fresco e una bellissima atmosfera rilassata.
Sulle Ramblas invece rimango intrappolato tra i turisti e il
traffico; la temperatura dell’aria è di 35°, quella del motore nel traffico sale al massimo e butta su un caldo pazzesco … la sauna dentro la tuta da moto è di quelle indimenticabili.
Grazie a Dio da Laia ho il tempo di fare una doccia, bermi un gazpacho (d'ora in poi me ne prenderò 5-6 al giorno per non morire disidratato)
ed arrivare all'aeroporto puntuale quanto basta per evitare un caso
diplomatico.
Poi subito alla playa del Prat … bagno e primo spuntino in un
chiringuito, perfetti dopo 1.000 km in moto con un caldo soffocante !!
Al ritorno in città, metto la moto nel parcheggio sotto casa
di Laia ...costa 17 euro al giorno, praticamente come l'albergo che ho
prenotato a Valencia per la prossima tappa !!!
La città, peraltro, è piena di parcheggi; forse valeva la pena informarsi sui prezzi anche degli altri.
29 – 30 – 31 luglio
Barcellona
Barcellona la conosciamo probabilmente tutti e comunque non è questo il sito adatto per parlare di una città così grande.
Solo alcune considerazioni/informazioni sparse:
- La città è influenzata dalle opere di Gaudì molto più di quanto si pensi; le sue forme si ritrovano non solo nelle sue opere, ma anche
in tantissimi palazzi “anonimi”.
Vale senz'altro la pena visitare l'interno di almeno una delle sue case.
Le sue creazioni, le sue intuizioni e la sua cura nei particolari sono senz'altro affascinanti, ma sono anche così fortemente caratterizzati da diventare un po’ noiosi.
A me sembra anche che le sue opere, pur create con grande attenzione alla funzionalità ed alla luce, siano – quantomeno oggi – opere d'arte a se stanti piuttosto che case o comunque beni funzionali; sulla loro praticità ho parecchi dubbi (non vorrei essere nei panni di chi deve comprare una nuova lavatrice che si abbini alla parete curva della cucina e all’oblò a forma di conchiglia, né di chi si sveglia tutti i santi giorni davanti alla bocca spalancata di un drago).
O, forse, la creatività geniale di Gaudì ha talmente invaso ogni angolo delle sue case da non lasciare alcuno spazio a chi ci abita, il che a me sembra a dir poco soffocante … io mi ci sentirei sempre ospite.
Forse alla lunga in una bella casetta squadrata creata da un
geometra si sta meglio ...
- Girando per i negozi di Londra, Parigi e New York si trovano di solito le stesse cose che si trovano nei negozi italiani o su internet … i negozi di lusso sono uguali a quelli delle altre città e quelli di merce alternativa hanno le stesse merci alternative che si trovano nei negozi alternativi di tutto il resto del mondo.
Inutile dire che i tempi in cui a NY trovavi il disco che in Italia era introvabile sono finiti da tempo … un clic su Amazon e il disco ti arriva anche nel negozietto più sperduto o direttamente a casa tua.
Mi ero insomma rassegnato al fatto che la globalizzazione avesse invaso ogni angolo di ogni città.
A Barcellona, invece, si ha la sensazione di qualcosa di diverso; molte botteghe sono davvero artigianali e molte vendono cose che non si trovano in altre città (non essendo un esperto di shopping, però, so benissimo che sul punto potrei essere smentito in un attimo).
- I biglietti per i musei costano una follia.
L’ingresso a Casa Battlò costa 18 euro (anche questo più dell'albergo
di Valencia, il che inizia a farmi pensare di aver prenotato una stamberga ignobile, ed il doppio di quello del Louvre), la Sagrada Familia idem, il Palau della Musica Catalana una ventina (ma almeno la visita è guidata); c'è uno sconto per chi vede più opere di Gaudì (peraltro, Sagrada Familia a parte, dopo il primo, pur affascinati, non si sente proprio il bisogno di un bis), ma questi prezzi mi sembrano comunque un invito all’ignoranza.
Viste le code (alla Sagrada Familia faceva il giro della chiesa, almeno un pario d'ore, salvo comprare il biglietto on line … a saperlo prima !!),
comunque mi sa che hanno ragione loro … che almeno finiscano in fretta la Sagrada Familia con tutti i soldi che incassano !!
Detto ciò, almeno una casa di Gaudì, la Sagrada Familia e soprattutto il Palau della Musica Catalana (il mio preferito) meritano senz’altro una visita.
Nel complesso, la città mi ha coinvolto tanto da dimenticarmi completamente della moto e del Marocco.
Meno male che il 31 luglio l’aereo di Pardis mi ha richiamato all’ordine: la riaccompagno all'aeroporto (lei torna a Milano e da lì in Iran) e anch’io rientro nell'ottica del mio viaggio verso il Marocco.
1 agosto
Barcellona – Valencia, km 350
Partenza alle 9, arrivo alle 13.30
Da Barcellona a Valencia è tutta autostrada, cara (la tariffa ridotta per le moto – riduzione sacrosanta, dovremmo prendere esempio anche noi in Italia - è di circa 40 euro per 300 km) e noiosa; la monotonia è spezzata solo dagli incontri con le macchine stracariche degli emigranti marocchini che tornano a casa … castelli di mobili sul tetto e sospensioni rasoterra … neppure Fantozzi & Filini ai loro tempi han saputo fare di meglio con la bianchina !!!
E' il primo incontro con il Marocco ed è molto bello che sia quando sono ancora così lontano dalla frontiera.
All'arrivo a Valencia anche questa volta faccio un giro turistico attraverso la Città delle Arti e della Scienza (e, anche questa volta, mi garantisco una bella sauna dentro la tuta) prima di andare in albergo, che in effetti non ha molti più confort del garage di Barcellona.
Nel pomeriggio faccio un giro per la città vecchia; qui rispetto a Barcellona è tutto un altro mondo.
Non c’è nulla della creatività, della ricchezza, della cura e dell’orgoglio per la città che a Barcellona c’è quasi ovunque; sembra una cittadina di provincia sporca e lasciata andare, in cui il disordine non ha alcun fascino (a differenza, ad esempio, del Raval e delle città marocchine).
Dopo pranzo passo quindi da una due ruote all'altra: lascio la città vecchia, noleggio una bici e faccio un giro lungo il greto del Rio Turia.
Qui fino al 1986 fa passava il fiume; poi, dopo un’inondazione che ha quasi distrutto il centro storico, il fiume è stato deviato ed il suo greto è stato trasformato in un bellissimo parco con giardini, piste ciclabili, attrezzature sportive e campi giochi (meraviglioso quello che riproduce Gulliver catturato dai Lillipuziani); nella parte finale c’è la Città delle Arti e della Scienza progettata da Calatrava, davvero bellissima.
A Barcellona, con Pardis, davanti alle varie opere moderne ragionavamo sul fatto che, per quanto belle siano, non saranno mai niente rispetto ai capolavori delle epoche passate; qui, invece, per la prima volta, un'opera super-moderna supera (e di tanto) la bellezza della città vecchia.
Al tramonto la città, che di giorno non ha una gran atmosfera, si riempie di tavolini all'aperto e di vita.
Noto però che tutti i “buttadentro” mi ignorano... non è un caso, basta guardare il mio abbigliamento da motociclista in versione relax post- tappa per capire che a Valencia non è tollerabile come in Mozambico; qui è piuttosto evidente che non sono il cliente più gradito.
La prossima volta che farò un viaggio in Europa sarà il caso di infilare nel rollo un paio di pantaloni e una camicia decenti se non voglio fare una vacanza da emarginato.
Per questa volta, me ne torno alla mia stamberga verso le 10 evitando
la movida (tanto domani è prevista partenza all'alba).
2 agosto
Valencia – Granada, km 520
Partenza alle 7, arrivo alle 13
Partenza alle 7.00 per essere puntuali all'appuntamento con l'Alhambra alle 16.30.
500 km tutti su una superstrada a 4 corsie, uguale all’autostrada per Valencia salvo il fatto che è gratis … una goduria dopo il salasso di ieri.
Qualcosa mi dice che chi fa la Barcellona – Valencia paga le strade per tuta la Spagna (il che forse aiuta a spiegare perché Barcellona sia piena di bandiere indipendentiste catalane).
La prima parte, in pianura, è abbastanza noiosa; poi la strada sale verso la sierra e diventa molto più varia; anche il paesaggio cambia gradualmente dalla macchia mediterranea alle montagne brulle tipo spaghetti western.
Nel pomeriggio, giro per l'Albacyn, la vecchia medina della città araba, dove sembra di essere già in Marocco, più che altro per l'invasione di negozi di presunto artigianato locale (in realtà sono quasi tutti negozi di quei vestiti che noi consideriamo artigianato marocchino e che i marocchini considerano europei).
Alle 16.30, arrivo puntuale all'ingresso del Palazzo dei Palazzi Nasridi (Palacios Nazaries) all'Alhambra.
In alta stagione per entrare è necessario prenotare l’entrata on line con largo anticipo; si può scegliere l’orario a scaglioni di mezz’ora, il che peraltro non evita una mezz’oretta di coda (per l’ingresso di tutti i
visitatori prenotati nello scaglione è necessaria una mezz’oretta … di fatto è un flusso continuo), ma almeno si riesce a entrare.
Né evita la folla all’interno, davvero troppa … molto del piacere della visita si perde nel brulichio di turisti che affolla ogni patio.
Anche sull’Alhambra evito commenti dotti per evitare di far la figura dell'ignorante; mantenendomi su un livello terra terra, aggiungo solo che è un complesso immenso, che richiederebbe un'intera giornata; l'unica parte veramente unica, però, sono i Palazzi Nasridi, per visitare i quali è sufficiente un'oretta circa.
Anche qui (come anche nei prossimi giorni a Cordoba e a Ronda) non c’è niente che ricordi né Barcellona (né Valencia), è una Spagna completamente diversa e probabilmente quella vera (o, molto più probabilmente, è Barcellona ad essere un mondo a parte).
L’atmosfera è quella di cittadine contadine, modeste, che d’estate scappano dal sole e dal caldo … la temperatura è sempre sui soliti 38° e continuo a farmi un gazpacho via l'altro finché non scopro il salmorejo (un gazpacho più denso, che si mangia al cucchiaio, guarnito con un uovo e dei pezzi di jamon serrano … squisito !!!!).
3 agosto
Granada – Cordoba, km 250
Partenza alle 11, arrivo alle 16,30
In mattinata, altra passeggiata per l'Almacyn.
Poi, verso le 11, partenza per Cordoba via N-432, una strada che pensavo secondaria e che invece è un'altra superstrada velocissima (e gratuita).
Nonostante attraversi bei paesini come Alcala la Real ed Alcaudete dopo un po’ mi annoio della superstrada e prendo qualche strada secondaria; dopo un altro po’, mi annoio anche delle strade secondarie e inizio a prendere strade sterrate ad minchiam (tanto, ovunque sbuchi, ci penserà il GPS a riportami a Cordoba).
Belle.
Peccato solo che a un certo punto la sterrata diventi un sentiero abbandonato da Dio e dagli uomini e che su un tornante la moto mi cada dentro un solco scavato dall’acqua.
Con il pieno di benzina e tutti i bagagli, da solo è impossibile ritirarla su così.
D’altra parte alle 12.00 e con 38° qualsiasi essere pensante è rintanato in casa a fare la siesta … inutile sperare in un’anima pia che mi aiuti a rimetterla in piedi, quindi inizio a smontare i bagagli e a trascinare la moto con le ruote verso valle (i vecchi insegnamenti del maestro di sci valgono sempre) … un due tre e non la smuovo di un centimetro … idem al secondo tentativo … al terzo, quando oramai vedevo il film del viaggio in Marocco in fumo, ce la faccio.
Ma non finisce qui … il sentiero si perde in un campo di ulivi e anche qui non c'è un'anima in giro a cui chiedere indicazioni (e forse è meglio così, perché statisticamente in un posto simile si può incontrare solo il contadino con il fucile caricato a pallettoni) … gira e rigira trovo una via di uscita che mi porta a 50 mt dalla superstrada, ma con un torrente tra me e l’asfalto … contro ogni regola di ragionevolezza, piuttosto che tornare indietro mi ci butto dentro e mi impantano a metà … al secondo tentativo grazie a Dio esco … l’arrivo in Marocco è salvo !!
Comunque una bella serie di cazzate in mezz'ora, niente male per chi dovrebbe aver appena guadagnato la saggezza degli “anta” … ora basta pirlate finché non arrivo al traghetto.
Nel pomeriggio arrivo finalmente, lercio ma intero, a Granada e vado diretto alla Mezquita.
Anche qui evito commenti dotti o presunti tali … dico solo che sono rimasto a bocca aperta, la cosa più bella di tutto il viaggio e quella che più di ogni altra testimonia il contatto e lo scambio tra le due civiltà (è una moschea costruita sulla pianta di una chiesa visigota, nel mezzo del quale è poi stata costruita una cattedrale cristiana).
Tra l'altro, girando per la città, bellissima anche lei, noto, per la prima volta in Europa, che tante vie, piazze e monumenti sono dedicati ad arabi o studiosi ebraici (Averroè e Maimonides soprattutto); è una sorpresa, ma è anche naturale … dopotutto Cordoba deve la sua bellezza più ai mori che ai cristiani.
L’albergo, una volta tanto bellissimo ed economico (25 euro la singola, più 5 per parcheggio moto in garage privato), merita una menzione: Hostal del Antiguo Convento.
4 agosto
Cordoba – Ronda, km 150
Partenza alle 11, arrivo alle 14.
Dopo l'esperienza di ieri, imposto il GPS sulla funzione “strade secondarie” (evitando le sterrate, questa volta).
Ne vale la pena … mi fa fare delle strade molto divertenti e molto belle (la SE 8205 soprattutto), molto meglio delle solite superstrade.
Perfette per le moto; ma nonostante sia nella patria della MotoGP, nemmeno un motociclista (per tutto il viaggio, peraltro) … un pèo' di compagnia non avrebbe guastato !
L'arrivo all'agriturismo prenotato con booking.com ha la solita sorpresa … è in realtà una trattoria da camionisti sulla statale, a metà strada tra l’albergo di Shining ed un Bar Sport, ma con una bella piscinetta che, dopo aver arrampicato su e giù per i dirupi di Ronda con 40°, è molto meglio di qualsiasi confort di un albergo decente.
Purtroppo, la cucina non nasconde nessuna di quelle gemme che a volte si trovano in Italia nelle trattorie con il parcheggio pieno di camion.
5 agosto
Ronda – Algeciras - Ceuta, km 110
Partenza alle 6, arivo alle 8.
I cartelli sull'autostrada segnalavano 11 ore di coda al porto di Algeciras per imbarcarsi per il Marocco; pare anche che i viaggiatori diretti in Marocco vengano dirottati in un campo tendato fuori città in attesa che la coda venga smaltita … una specie di campo per profughi che vogliono
tornare legalmente in Africa.
Una Lampedusa, anche se al contrario, è sempre meglio evitarla; anche se sembra che per le moto non ci siano problemi, per evitare rischi parto alle 6 per arrivare al porto verso le 8, a costo di fare il viaggio con il buio (in Andalusia, visto che la Spagna adotta l’ora del centro Europa
pur essendo geograficamente nel fuso di Greenwich, anche ad agosto il sole sorge verso le 7.30) e di perdermi il paesaggio che sembra bellissimo.
Comunque, al porto nessun problema per le moto.
Mi imbarco alle 10.30 e verso mezzogiorno sono a Ceuta (enclave spagnola in Marocco); pranzo con Roberto e Cinzia, i capigruppo per la parte off road marocchina, e poi andiamo insieme alla frontiera marocchina.
Continua …
www.2wd.it/it/viaggio/spagna-marocco-ii/
ITINERARIO
27.7. Como – Briancon – Sisteron – Saintes Maries de la Mer –
Sete – Narbonne
28.7. Narbonne - Barcellona
29 – 30 -31.7. Barcellona
1.8. Barcellona – Valencia
2.8. Valencia – Granada
3.8. Granada – Alcala la Real – Alcaudete – Cordoba
4.8. Cordoba – Ronda
5.8. Ronda – Algeciras – traghetto per Ceuta
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Foto di Simone Frassi e Pardis Boroumand
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